Editoriale

Automobili autonome. A che punto siamo?

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14C634_001Ho la fortuna di avere per amico un designer che lavora da tantissimi anni per importanti marchi automobilistici. Quando ci incontriamo mi faccio sempre raccontare un po’ di curiosità e rimango sempre sbalordito da quanto i produttori di automobili siano sempre in costante “fermento” dal punto di vista dello sviluppo di nuovi modelli e di nuove tecnologie. Per esempio sono allo studio i modelli di auto che usciranno fra vent’anni attraverso l’analisi dei bambini, cioè osservando quelli che saranno i futuri automobilisti.

L’ultima volta che ci siamo incontrati, l’amico designer mi dice: «Sai che rispetto agli sviluppi che ci sono stati nelle auto elettriche quelli fatti riguardo alle automobili a guida autonoma sono enormi? In Germania la macchina in grado di prendere decisioni e guidare senza autista è già una realtà. Ci sono solo vincoli di carattere normativo che ne impediscono la presentazione sul mercato, ma si arriverà presto a una soluzione».

Io ascolto con interesse e rifletto. Chissà quali strabilianti tecnologie avremo fra vent’anni all’interno delle nostre vetture e chissà con che tipo di propulsione ci sposteremo?

Immagino città con il traffico ben organizzato e gestito dove molto probabilmente ci saranno automobili autonome o mezzi pubblici che circoleranno senza autista. Il traffico del futuro sarà molto più interattivo, le tecnologie digitali saranno preponderanti e prenderanno decisioni al posto nostro.

Il fatto che le automobili siano capaci di svolgere compiti in maniera autonoma le fa diventare delle specie di robot mobili e questa trasformazione potrà avere impatti sensibili sulla nostra società. Da questo punto di vista, però, ci sono alcune aree dell’interazione uomo-macchina ancora da approfondire.

State tranquilli, comunque non ci saranno umanoidi “di latta” al posto di guida come si vede nei film di fantascienza perché questo rispecchia solo l’immaginario collettivo quando si parla di robot. Sicuramente l’auto del futuro prenderà decisioni in autonomia per la gestione del viaggio, potrà parlare con il proprio passeggero, ma anche con chi è all’esterno del veicolo, potrà comunicare le sue intenzioni agli altri veicoli in modo tale da evitare collisioni e rispettare le regole del codice della strada. Di sicuro la tecnologia cambierà la fisionomia del traffico urbano ed extraurbano, ma cambieranno anche gli automobilisti? Bella sfida questa.

 

Alessandro Garnero – alessandro.garnero@tecnichenuove.com