Editoriale

In bicicletta contromano

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Questons And Strategy SolutionsSono ciclista nel sangue, pedalo per passione da quando ero bambino e lo faccio tuttora in ogni momento libero. Pedalo da solo e anche insieme alla mia squadra, quindi sono favorevole alla mobilità su due ruote SEMPRE!

Questa volta però sento di schierarmi con gli automobilisti, in verità con la Commissione Trasporti della Camera che ha bocciato il “Controsenso ciclabile” anche conosciuto come “Senso unico eccetto bici”, cioè quella norma che dà la possibilità a chi conduce una bicicletta di percorrere le strade anche contro il senso di marcia e percorrere contromano un senso unico senza incappare in sanzioni.

Nessuna possibilità per i ciclisti di procedere in senso inverso a quello delle auto, almeno in Italia, ma la ritengo una scelta corretta e di buon senso. Le associazioni dei ciclisti sono insorte di fronte a questa decisione sostenendo che il nostro Paese è indietro rispetto ad altri in Europa dove questo consenso esiste come Germania, Francia, Olanda, Belgio e Gran Bretagna. La prima considerazione che viene da fare è che questi paesi hanno una viabilità cittadina sicuramente migliore di quella presente nelle città italiane. Inutile ricordare quanti chilometri di piste ciclabili esistono in Olanda o in Germania. Pedalare in città come Amsterdam o Monaco non ha sicuramente lo stesso livello di pericolo che si ha pedalando nel centro di Milano o di Roma.

Da ciclista devo purtroppo rilevare che molti “colleghi” sono indisciplinati e spesso ignorano anche le minime regole di sicurezza e di buon senso che occorre seguire, soprattutto in città. Pensate alla pericolosità di chi si sposta con una e-bike a 25 km/h e si infila contromano in un senso unico; pensate ad un automobilista che prima di immettersi in una strada a senso unico debba ricordarsi di guardare entrambe le direzioni per accertarsi che non circolino contromano i ciclisti. No, troppo pericoloso. Le nostre strade non sono organizzate dal punto di vista urbanistico per sostenere un simile cambiamento del codice della strada; gli automobilisti e i ciclisti sono razze ancora poco disciplinate.

Non è consentendo ai ciclisti la circolazione contromano che si migliora la viabilità delle città. Le associazioni che rappresentano i ciclisti e che hanno voce in capitolo dovrebbero stimolare chi ci governa a prendere esempio dalle città europee che credono veramente nella mobilità sostenibile. Favorire nelle nostre città la creazione di piste ciclabili e corsie riservate. Allora sì che circolare contromano potrebbe essere meno pericoloso e anche comodo per prendere qualche scorciatoia che non è consentita alle automobili.

 

Alessandro Garnero – alessandro.garnero@tecnichenuove.com