Infrastrutture di ricarica: ecco le Linee Guida

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20141203_092315Lo sviluppo di un adeguato sistema di infrastrutture di ricarica viene considerato condizione necessaria per supportare la crescita dei veicoli elettrici e per vincere le resistenze che ancora condizionano una reale adesione di massa al loro utilizzo. La società RSE, Ricerca Sistema Energetico, su mandato della Regione Lombardia, ha contribuito ad elaborare le Linee Guida che indicano la metodologia da adottare per la realizzazione di una idonea infrastruttura ed i requisiti tecnici da rispettare.

20160429_134210Nel corso di Mobility in Italy, evento di riferimento in Italia nel settore della mobilità nuova e dei trasporti, organizzato da Clickutility on Earth e di cui anche Veicoli Elettrici è stato Media partner, una importante sezione è stata dedicata alla e-mobility ed in particolare all’evoluzione in atto nel settore sia sul piano tecnologico che normativo. Numerosi gli interventi che hanno messo in risalto i progressi che il segmento dei veicoli a completa trazione elettrica o ibridi plug-in sta segnando nei principali paesi europei, dove il caso più significativo è rappresentato dalla Norvegia, mercato in cui i mezzi a basso impatto ambientale costituiscono ormai un quarto delle vendite, grazie ad una politica governativa ricca di incentivi, sgravi e facilitazioni per gli acquirenti. Trend in decisa crescita si manifestano anche in Germania, Francia, Inghilterra, Olanda ed in molti atri paesi al punto che la Comunità Europea, considerando prioritario lo sviluppo di una rete trans-europea dei trasporti, ha posto l’obbligo agli stati membri di dotarsi entro il 2020 di una adeguata rete di punti di ricarica che consenta la libera circolazione dei veicoli elettrici. Anche l’Italia, malgrado i modesti, seppur in costante crescita, risultati di vendita che i veicoli a zero emissioni continuano ad ottenere sul suo territorio, è chiamata ad adeguarsi. La Regione Lombardia in armonia con gli indirizzi europei e nazionali in tema di mobilità e trasporti, ha redatto con il contributo di RSE un documento contenente le Linee Guida per la realizzazione di infrastrutture di ricarica, che l’ing. Giuseppe Mauri, responsabile del programma di ricerca di RSE sulla mobilità elettrica ha illustrato nel corso di Mobility in Italy e di cui diamo una breve sintesi.

Le esigenze degli utilizzatori

Affrontare correttamente il problema delle infrastrutture sia dal punto di vista della loro allocazione sul territorio sia da quello della loro definizione tecnica vuol dire individuare le necessità di mobilità e trasporto delle persone e delle merci. In altri termini occorre identificare gli utilizzatori potenziali, comprendere come impiegheranno i veicoli e quali necessità di ricarica potranno avere. Da questa analisi sono state individuate le seguenti tipologie di utilizzatori delle infrastrutture:

  • Residenti con o senza disponibilità di un box privato
  • Pendolari per motivi di studio, lavoro, con necessità di accesso ad aree particolari, etc
  • Utilizzatori per affari (agenti di vendita, incontri d’affari, etc)
  • Flotte (Taxi, Flotte aziendali e Pubblica Amministrazione, Car Sharing Free Floating)
  • Trasporto merci urbano
  • Utilizzatori occasionali e turisti

I residenti, cioè gli abitanti dei centri urbani, generalmente effettuano percorrenze del tutto compatibili con l’autonomia dei veicoli elettrici e quindi per le esigenze di ricarica si può pensare, in prima istanza, a quella notturna di tipo normale, vale a dire lenta, presso i box privati, tenendo presente che ne dispone oltre il 60% delle abitazioni. In alternativa si deve ipotizzare la possibilità di ricarica presso i punti accessibili nelle aree condominiali o in strade limitrofe oppure alla ricarica veloce da effettuarsi periodicamente presso apposite aree attrezzate. Nel corso della giornata è comunque da prevedersi la possibilità di ricariche di tipo normale in caso di soste presso centri commerciali o in aree di parcheggio pubbliche.

I pendolari, che si spostano ad esempio per motivi di lavoro o per andare a scuola, esprimono maggiori necessità di una ricarica veloce nel corso della giornata, anche per limitare l’ansia da autonomia, in aggiunta a quella normale notturna.

La tipologia degli utilizzatori per affari tende a privilegiare la ricarica veloce da eseguirsi durante la giornata in aggiunta a quella normale notturna presso le aree di parcheggio pubbliche o aziendali.

Le flotte effettuano generalmente percorsi urbani compatibili con l’autonomia dei veicoli e pertanto le esigenze di ricarica possono essere assolte in notturna in infrastrutture da localizzarsi presso aree di proprietà delle aziende. Tuttavia per il loro utilizzo continuativo durante la giornata possono rendersi necessarie ricariche di tipo veloce da effettuarsi lungo i percorsi. Ciò è tanto più vero nel caso dei taxi.

I mezzi adibiti al trasporto merci o consegne in ambito urbano, per la specificità del servizio, influenzato anche dalla quantità delle merci trasportate, possono aver necessità, oltre alle ricariche di tipo normale presso i depositi aziendali, anche di ricariche veloci nel corso della giornata.

Gli utilizzatori occasionali e i turisti presentano necessità varie e difficilmente prevedibili per cui necessitano sia di infrastrutture di ricarica normali presso le strutture ricettive, sia di punti di ricarica veloce lungo le direttrici di traffico.

La copertura della molteplicità delle esigenze espresse dai potenziali utilizzatori porta a definire che ogni singola infrastruttura accessibile al pubblico deve essere basata sulla compresenza e complementarietà di sistemi Normal Power (potenza almeno 7 kW) e High Power (superiore di 22 kW, preferibilmente 50-43 kW).

Per ciascuna tecnologia si possono privilegiare tre localizzazioni prioritarie:

NORMAL POWER HIGH POWER
·         Lungo strada ·         Distributori di carburante
·         Parcheggi di interscambio ·         Stazioni ferroviarie e aeroporti
·         Luoghi di interesse ·         Aree di carico/scarico merci

 

I requisiti tecnici

20160429_135007I sistemi di ricarica devono poter ricaricare almeno due veicoli contemporaneamente e sono previste tre configurazioni minime:

  1. Auto – Auto
  2. Moto – Auto
  3. Moto – Moto

La ricarica delle auto e quella delle moto deve avvenire esclusivamente mediante la presa dedicata alla rispettiva tipologia di veicoli.

I sistemi a Wall Box possono prevedere la ricarica di un solo veicolo per volta.

Le prese ed i connettori impiegati devono ottemperare a quanto previsto dalla normativa europea. In particolare:

I sistemi di ricarica Normal Power devono prevedere la presa “Type 2” per le autovetture o i veicoli commerciali e la presa “Type 3 A” per le moto ed i quadricicli.

I sistemi di ricarica High Power, per garantire le diverse esigenze degli utilizzatori, devono disporre di soluzioni Multistandard quali:

  • Connettore CCS Combo 2, DC imposto dalla direttiva EU per la ricarica in corrente continua;
  • Connettore di tipo CHAdeMO, DC (suggerito dalle Linee Guida)
  • Connettore Type 2 (AC) (suggerito dalle Linee Guida)

Sintesi dei criteri ispiratori delle Linee Guide

Le Linee Guida nascono da una mediazione tra le molteplici esigenze precedentemente individuate e possono così riassumersi:

  • Recepire la normativa nazionale ed europea adattandola alla specificità del territorio
  • Considerare le aree di intervento secondo uno schema di priorità
  • Abilitare il maggior numero di servizi con la stessa infrastruttura
  • Ridurre le barriere all’ingresso ai potenziali nuovi utilizzatori
  • Ottimizzare il rapporto costi benefici
  • Garantire gli utilizzatori occasionali
  • Promuovere l’integrazione con altre forme di trasporto, sia pubblico che privato (intermodalità).

2 COMMENTS

  1. Per la verità, le linee guida dicono che i sistemi di ricarica normal power devono essere dotati di presa tipo 3A “per ogni punto di ricarica dedicato” a ciclomotori, motocicli e quadricicli, non che i sistemi di ricarica normal power “devono prevedere la presa tipo 3A” per le moto ed i quadricicli. Una differenza sottile ma sostanziale. Tra l’altro nessuna normativa europea impone la presa tipo 3A che si usa solo in Italia.

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