Avranno targa della Repubblica Ceca due nuovi modelli di autobus elettrici a marchio Škoda Electric, importante costruttrice di propulsori a emissioni zero per locomotori ferroviari e mezzi pesanti dell’Est Europa.
Škoda Electric vanta in particolare una notevole esperienza per i filobus ma la necessità di offrire un’alternativa elettrica a batteria si è resa attuale con il crescere delle adozioni e dei progetti pilota che coinvolgono questo tipo di autobus.
I Cechi, pertanto, si sono concentrati sulla progettazione di due differenti tipi di bus elettrici, in modo da rispondere ad esigenze opposte: sulla base comune di un veicolo da 12 metri e 160 kW di potenza, in un caso, viene proposta un’autonomia in grado di coprire 150 km con tempo di ricarica da assorbirsi durante la sosta notturna in deposito; la seconda opzione prevede invece una mini autonomia di 30 km abbinata ad un circuito di ricarica rapida da sfruttare per micro rifornimenti ad ogni fermata.
Il primo caso corrisponde a quello scelto per esempio da Londra, che sta testando bus elettrici della cinese BYD da 250 km di autonomia che non ricaricano mai nell’arco della giornata, mentre il secondo richiama i progetti pilota scandinavi e svizzeri con sistemi di ricarica aerea alle fermate.
In effetti Škoda Electric parla anche di una possibile collaborazione con ABB, la multinazionale elvetica che ha sviluppato uno dei sistemi di ricarica lampo per autobus più performanti, noto sotto il nome di TOSA.
La duplice offerta dell’azienda Ceca, che collabora con la polacca Solaris per la realizzazione dei bus, è studiata non solo per imporsi sul mercato della Repubblica di appartenenza, nella quale diverse città sono interessate alla soluzione, ma soprattutto per guardare all’Europa.
Škoda Electric, forte del nome nel settore dei filobus, ha compiuto un investimento da decine di milioni di corone proprio per aprirsi una strada in un mercato ancora relativamente vergine prima che colonizzatori stranieri (proprio i Cinesi di BYD sono fra i più temuti) occupino le migliori posizioni.
La stessa Solaris, della quale diverse municipalità italiane hanno acquistato bus da 18 e 12 metri della serie Urbino ibrida, produce anche un modello elettrico a batteria, mentre in Italia è Rampini ad offrire il suo Alè a emissioni zero.
Andrea Lombardo
Fonte: Škoda Electric