Tesla: Roadster upgrade 2014 e Superchargers accessibili a tutti

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Tesla Roadster
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Tesla Roadster

Dal meeting annuale degli azionisti Tesla Motors sono trapelate interessanti novità sui piani di quella che, forse, inizia ad essere improprio definire la “start up” dell’automobilismo elettrico.

La prima notizia uscita dalle labbra del CEO Elon Musk riguarda la Tesla Roadster, primo e fortunato modello del Marchio uscito di produzione da qualche tempo. La Casa sta infatti preventivando un ritorno di fiamma per la due posti decapottabile e, data la longevità dimostrata dai modelli immessi in circolazione (di generazione ben più vecchia del cavallo di battaglia Model S), pensa ad un “eccitante” restyling entro la fine dell’anno.

Stiamo pianificando quello che penso sia un eccitante upgrade per la Roadster – ha affermato Musk – e lo faremo entro quest’anno. Ciò che faremo con la Roadster sarà qualcosa di veramente cool”.

Per capire esattamente come sarà riproposta la spyder elettrica non resta dunque che attendere.

Altro capitolo è invece rappresentato dal Supercharger Network, l’infrastruttura di ricarica super rapida, grazie ad una potenza di rifornimento pari a 135 kW, che sta contribuendo all’affermazione di Tesla Motors negli Stati Uniti come in Norvegia.

Il CEO dell’azienda californiana ha apertamente dichiarato che “Tesla sarebbe felice di accogliere le auto elettriche di altri Marchi nelle proprie stazioni di ricarica [attualmente riservate ai soli proprietari di Model S] ma, semplicemente, non esiste alcuna altra vettura elettrica in grado oggi di sopportare una connessione a 135 kilowatts”.

Saremmo molto più che felici se anche altri produttori facessero auto in grado di usare i Superchargers. Nessuno ci ha ancora contattati ma, nel caso, saremmo disposti a concedere l’infrastruttura in cambio di un contributo di capitale. Tutto ciò che le altre Case devono fare è stimare in che percentuale i loro veicoli userebbero il Supercharger Network e contribuire proporzionatamente”.

Insomma, basta che paghiate la vostra parte e l’infrastruttura di ricarica più veloce attualmente installata in tre continenti (America, Asia ed Europa) è a vostra disposizione. Il ragionamento di Musk è semplice e stringente: si potrebbe dire persino prevedibile, avendo osservato i piani di espansione più che rapidi che il network riservato di Tesla sta mettendo in pratica anche in Europa e Cina.

Se qualcuno accoglierà l’invito di Musk non si sa ma, poiché Tesla collabora già in quanto fornitrice tecnologica con Case quali Daimler e Toyota, si capisce che, eventualmente, un diniego è principalmente su base politica o economica.

Aprire il Supercharger Network a tutte le OEM che vogliano contribuire (la contropartita potrebbe stare nel fornire una rete di stazioni efficienti e pronte sgravando gli altri Marchi dal costruirne di proprie) fa parte di quella strategia che vede Tesla proiettata verso il dominio del mercato non tanto delle vetture elettriche quanto delle forniture accessorie, vedi ricarica e batterie.

Per chiudere, Musk ha poi tranquillizzato gli investitori esplicitando che rimarrà alla guida di Tesla Motors per altri 4 o 5 anni, sino a quando cioè non sarà stata lanciata la terza generazione di auto del Marchio.

Tale generazione coinciderà con la ormai famigerata “Model E” (che non potrà chiamarsi così per via di un marchio precedente registrato da Ford), auto più contenuta della berlina Model S che dovrà avere almeno 300 km di autonomia e non costare più di $35,000.

 

 

Andrea Lombardo

Fonte: AutoblogGreen

 

 

 

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